Un
allure
british
in un animo
made in Italy;
è questo il singolare quanto affascinante dualismo che caratterizza
il musicista Paul
Bernardoli
ed il suo mondo in note.
Una
cultura ed una preparazione musicali degne di nota che contaminano al
punto giusto, senza mai troppa invadenza o dirompente prevaricazione,
tutte le sue produzioni decennali, restituite al panorama
internazionale come raffinatezze per orecchi sopraffini.
“
La
musica, per prendere in prestito una citazione di Beethoven , è una
rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia – ed è cosi
che la sento, e che la vivo, anch'io, da sempre.
Per
me la musica è significativa, esaustiva, totalizzante”.
Paul
Bernardoli,
con una riservatezza ed un pragmatismo che solitamente appartengono
alle celebrità, a quelli che senza inutili, inondanti brusii,
segnano la storia, è di poche e sempre appropriate parole.
“
Ho
all'attivo tanti bei progetti realizzati, soddisfacenti e
gratificanti, e mi sono mantenuto in equilibrio credendo nel per me
più grande punto di forza che abbia la musica, ossia la sua capacità
di unire.
Vedi
la musica è un bene dell'umanità, e se fino a ieri ero sostenitore
dell'idea che dovesse essere di dominio pubblico, oggi vedo che con
l'avvento di nuovi meccanismi di distribuzione come il digitale e/o
reti come per esempio Spotify, che non sono l'unico a pensarla cosi,
e siamo davvero vicini alla concretizzazione di questo “.
E
cosi come tante altre, anche le sue produzioni, entrano di diritto
nel patrimonio a disposizione del prossimo; gran parte di queste,
successi internazionali, hanno visto la luce e mosso i primi passi,
nei più rinomati studi e locali londinesi, che abitualmente ospitano
Paul
con prestigiosa ammirazione per nuove produzioni o live e jam session
degne di nota.
Storiche
sono le sue collaborazioni con personaggi mondiali come Jack
Bruce,
Tony
Liotta,
Otis
Clay e
Alvin
Lee,
dalle quali sono poi nati per esempio, per ricordarne uno fra tutti,
l'ultimo in ordine di tempo, brani come:
“ Sweet Past Time “
che presentato al Midem
di Cannes,
ha
potuto vantare la presenza di special
guest internazionali come
Liotta
e
Gerald
Albright, e
raccolto
consensi
e critiche musicali a dir poco esilaranti.
“
Non amo
per niente rimanere fermo, sono in costante movimento, e questo mi
permette di guardare sempre oltre, quindi in ogni momento della vita
in cui mi incontri sono impegnato in un progetto musicale nuovo “ .
Se
sia questo uno degli ingredienti del suo successo non lo sappiamo per
certo, quel che invece è fuori discussione sono la preparazione e la
bravura che lo fanno vivere in continua ovazione, che si manifesta e
si intensifica vertiginosamente soprattutto all'estero.
Gli
chiediamo secondo lui il perché?
“
Partendo
dal presupposto che la musica italiana non ha in teoria nessuna
diversità da quella estera, ritengo che in quest'ultima le
produzioni siano più libere dai canoni che impongono i “
produttori nostrani “ ed il risultato quindi va a favore
dell'originalità ”.
Ed
è proprio grazie a questa originalità di cui è provvisto Paul,
unita alla sua preparazione, all'indiscussa bravura ed ormai rara
professionalità, che diventa per l'Italia
Endorser
(testimonial) di prestigiosi marchi del Made
in Italy leader nella realizzazione di strumenti musicali boutique, come Caminada
Guitars
che in modo artigianale ed unico crea chitarre, oppure per la Dangelo
Amplification,
leader nella creazione di amplificatori, o ancora Graal
Amplification,
Dragoon
Cabs
e J
Harmonic Effects.
“Un'intera
famiglia “ che supporta il musicista in ogni sua produzione ed
eventi nazionali ed internazionali.
“
Si
sono tutti fantastici, e grazie anche a loro ed a queste iniziative,
posso annoverare qualità al mio lavoro “.
Consapevoli
di essere in compagnia di uno di quegli artisti modesti che se
“approfondisci sotto tortura “ scopri aver calcato palchi
leggendari in collaborazione con altrettanti “pezzi della storia “
e che però non ti direbbe mai, gli chiediamo quali siano i suoi
progetti futuri e come sarà la sua estate ?
“
Al
momento sono impegnato nello scrivere materiale nuovo per il mio
prossimo progetto in studio a Londra, intercalato da partecipazioni
come ospite in diversi Blues Festival europei, collaboro con il bassista Nicola Messina ( Session man italiano che ha affiancato grandi nomi come Biagio Antonacci, Tullio De Piscopo, e tanti altri) e con il batterista Mauro Benvenuti ( Session man che vanta collaborazioni internazionali con Junko Matsumoto, Kelly Joyce, Pier Caruso, tanto per citarne alcuni) quindi che dirti?
musica e ancora musica … come sono originale no? “.
Gli
sorridiamo, e così, per puro amore di diritto di cronaca approfondiamo: “
Studio a Londra “ è in quello li, quello in cui i The
Beatles
(suo gruppo preferito) erano di casa, ed i Blues Festival sono tra i
più celebri e rinomati nel part terre musicale europeo … eh quando
si dice che “ la classe non è acqua “.
DBCommunication