Li si contempla come opere d’arte, li si
indossa con la sensazione di darvi vita; capaci di unicità ed eleganza
inconfondibili, sono e propongono anche a chi li sceglie, raffinatezza
inimitabile.
Incontro, con grandissima stima ed
emozione vera, Manuel Bozzi, il designer pisano, fiore all’occhiello del “Made
in Italy” di gran classe, fondatore
dell’omonimo marchio di gioielli; e con indosso, entrambi le sue creazioni, si racconta.
Lo
osservo, carica di tutto il sapere che ho acquisito su di lui e sulle sue collezioni, ha indosso diversi anelli - solo in seguito mi dirà essere il monile a
cui non rinuncia mai - , e la prima cosa che ingenuamente gli domando è: ti
senti più rock o più fashion?
“ Diciamo pure che sono rock, il fashion non lo decido
io “
“ Si vedi, il
fashion è un sistema terribile, disomogeneo, sputtanato e traditore, perché non
ti segue ma ti usa. Il rock invece è
fedele; è quindi di gran lunga meglio restare rock e concedere al fashion di
farsi contaminare; credo di essere
entrato nel mondo fashion proprio perché non ci sono mai entrato”.
“ Mi definiscono un buono, filtro di pancia,
conosco tantissima gente di continuo, ed interagire nella maniera corretta non
è mai semplice; cerco sempre di avere attenzioni per tutti, e compatibilmente
con il mio carattere e le sue sfaccettature, mi proietto in avanti”
Positivismo
ed intraprendenza si respirano nell’aria e si avvertono ad ogni pagina che si
scorge del suo percorso; di lui hanno
scritto e parlato tutti, da Vogue a Maxim, Velvet, GQ, tanto per citarne alcuni,
e l’allure del lusso che ha come sinonimo l’eleganza e l’unicità sono nei suoi
gioielli elementi imprescindibili.
“ Il mio
percorso, guardando al futuro, lo vedo lungo e tortuoso, sono passato
attraverso mille situazioni diverse, positive e negative, ma ho sempre stretto
i pugni e sono andato avanti.
Non è stato facile mantenere una coerenza artistica, un creativo quando inizia a mentire a se stesso accende la miccia del suo declino, il business è importante, tutti lavoriamo per i soldi e probabilmente io sono tra quelli che avrebbe potuto farne molti di più...ma quando torno a casa la sera sono felice perché ho fatto quello che mi piace fare.
Rispetto al futuro posso dirti che non sono più un "young designer", ho vissuto e sono stato premiato, adesso è diverso, la pagnotta è più dura! Non si vive di rendita, il marchio "affermato" va nutrito tutti i santi giorni.
Il futuro è in
ogni nuovo giorno, e soprattutto in ogni
nuova idea.”Non è stato facile mantenere una coerenza artistica, un creativo quando inizia a mentire a se stesso accende la miccia del suo declino, il business è importante, tutti lavoriamo per i soldi e probabilmente io sono tra quelli che avrebbe potuto farne molti di più...ma quando torno a casa la sera sono felice perché ho fatto quello che mi piace fare.
Rispetto al futuro posso dirti che non sono più un "young designer", ho vissuto e sono stato premiato, adesso è diverso, la pagnotta è più dura! Non si vive di rendita, il marchio "affermato" va nutrito tutti i santi giorni.
Idee, spostamenti, contaminazioni è ciò di cui si nutre maggiormente un creativo, mi chiedevo se c’è un luogo preciso al mondo che ti abbia maggiormente ispirato?
“ Traggo ispirazione un po' da tutto, si posso immaginare cose nuove e intriganti anche dal divano di casa ma viaggiare è importantissimo, cambiare spesso angolazione arricchisce l'animo.
New York mi ha sempre dato una carica a livello creativo, Parigi più romantica e decò, la Polinesia mi ha fatto fare un tuffo importantissimo nello spirito tribale.
E quindi cos’è per te Manuel la
creatività?
“Capacità di rielaborare in maniera soggettiva ciò che la natura ci mette a disposizione in modo da ottenere nuove armonie”.
Armonia è la parola chiave delle sue
creazioni, tanto che in molti le definiscono vere e proprie opere d’arte … è
cosi anche per te che le realizzi?
“ L’arte è una delle mie ispirazioni maggiori, sono
figlio di una grande maestra (l’artista Lydia Nissim- ndr) che
ha fatto delle sue opere la sua vita e viceversa…mi sono nutrito cosi, e quindi
quando si guarda ai miei gioielli in questi termini non è che un piacere che si
rinnova”.
E se il rock è
l’ospite centrale tra di noi, la domanda è d’obbligo : per te una donna è come
le tue creazioni quando indosso ha?
“ Se stessa.
Non posso che rispondere così! Ho sposato la mia eterna musa. Quando creo un gioiello femminile penso a Chiara, mia moglie. Mi dico: "se lo indossa Chiara avrà successo" .
Non posso che rispondere così! Ho sposato la mia eterna musa. Quando creo un gioiello femminile penso a Chiara, mia moglie. Mi dico: "se lo indossa Chiara avrà successo" .
Chiara come
musa, ed al timone insieme alla sua socia Valentina, del primo flagship
store firmato Manuel Bozzi, in quel di
Pontedera, inaugurato poche settimane fa.
E un’arte che si
nutre di passioni quella che si vive a casa Bozzi; l’amore, per quel che si fa
e si è, come forza generatrice dà vita a creazioni appaganti per palati
raffinati … d’altronde sorridendo mi confessa che se non avesse fatto il
designer gli sarebbe piaciuto diventare cuoco.
Deborah
Brulard