Per lui uno scatto vale più di mille
parole, percui il pezzo che lo riguarda
potrebbe concludersi cosi, ancor prima di iniziare realmente; ma con un colpo
di tacco,- non a caso i texani che indossa mi suggeriscono l’osservazione -, ed
una persistenza tipica di chi per conoscere s’interroga, provo a delineare meglio l’immagine di
Federico Janni.
“Indipendent Photographer” , da
Milano, vola a Los Angeles, dove vive … esattamente, mi pare di
comprendere, dentro il sogno americano.
Non si è piegato al business, né al
lato più “ social” del suo genere professionale, e mi confida che l’emozione
più grande: “ la vivo ogni volta che torno in Italia ”.
… “quest’uomo
è deciso”,
penso tra me
e me, e mi ci
vuole un attimo per comprendere
che la personalità
che sto
cercando di mettere a nudo,
attenzione
la personalità, lui spesso fa lo stesso
con le donne,
- e ci sono
dei suoi ritratti che tolgono il fiato -,
è molto
rock.
C’è qualcosa
di carismatico, quanto familiare in lui, più lo osservo più mi sento letta come
un libro aperto…eppure l’intervista la dovrei condurre io.
“ Qual è la
tua canzone preferita?” provo a chiedergli portando la conversazione sul filo del banale, “Who
wants to live forever” dei Queen,
tre secondi
per rispondermi,
zero
esitazioni,
ed ecco che
mi sto proprio chiedendo: “ l’eternità è il nostro presente, ma chi aspetta in
eterno?”.
… mi pare di
capire che lui per niente!.
Osservo un
suo scatto e
provo a
conoscerlo meglio, anche se è innegabile il mio imbarazzo, c’è qualcosa nel suo
sguardo che mi lascia in silenzio - strano per una come me direbbe un caro
amico!-, capirò solo dopo, che per Janni, “ la fotografia è un mezzo per comunicare la
verità”, lui osserva, studia, e poi parla con le immagini, esattamente
quello che ci si aspetta da un grande fotografo.
“ Il mondo della fotografia oggi e’ troppo influenzato
dalla possibilità’ di scattare cosi,
tanto per "…
e rompe il silenzio .
“Una volta con il rullino potevi usufruire di
trentasei pose e dovevi stare attento a
non sprecarle; oggi vedo fare raffiche di foto solo perché si ha la
possibilità’ di cancellarle , quindi e’ un semplice punta e scatta;
personalmente preferisco sempre “ far
finta” di avere a disposizione un numero
limitato e studiare di più’ lo scatto , la composizione , il soggetto , la
luce,… in pratica tutto quello che fa la differenza e costituisce una immagine
professionale e di qualità”.
“Sa decisamente il fatto suo”: si sente, e si vede.
Mentre parla sfoglio il suo portfolio sul tablet, non
c’è genere che non abbia proposto, - sa
proprio ricoprire ogni stile penso - quando l’espressività del mio volto
deve avergli dato il là per l’esternazione:
“ In fotografia i miei soggetti preferiti sono
lifestyle/street , viaggi e persone ; di
queste ultime soprattutto amo immortalare la bellezza delle donne , che siano
nude o vestite “.
“Mi identifico nel raccontare qualche cosa , che sia
moda , ritratto o street; riprendo la
naturalezza di questi elementi e la fotografo esaltandone la veridicità”.
“ Quello che non voglio manchi mai nei miei lavori è
proprio la verità di quel che vedo, non amo per nulla quelle immagini
ingessate; hai presente quelle foto dove vedi che la gente si sforza di
sorridere?...ecco, no”.
“ Una foto per me è bella quando mi fa vibrare, quando
mi comunica qualcosa di forte, e poi da non sottovalutare, quando il mio
committente mi dice: “wow”;
sai un “wow che
vibra ”? ...si, quello che non si imposta…nemmeno a Hollywood”.
Deborah Brulard
Federico Janni,
Photographer | Vfx artist